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Siamo davvero vicini all’acquisizione di Versace da parte del gruppo Prada?
Secondo quanto scrive Bloomberg, parrebbe di si. Al contrario, ancora ad oggi, Prada smentisce, anche se sembrerebbe, ed i condizionali sono più che mai d’obbligo, aver incaricato Goldman Sachs e Citi di valutare il dossier. A frenare, però, gli entusiasmi è la stessa Miuccia Prada : “ Il dossier Versace è sul tavolo di tutti”, così pare aver liquidato la questione. In effetti i documenti, sarebbero al vaglio anche di OTB di Enzo Rosso, ma negli ambienti della moda si vocifera che Prada avrebbe un maggiore interesse nel rilevare Versace.
Ciò che non è in dubbio, è la volontà di Capri Holding di cedere l’azienda italiana e con lei anche Jimmy Choo, inoltre c’è la consapevolezza di Donatella Versace, prossima ai settant’anni, che ha mantenuto la direzione artistica del brand, che quest’ultimo abbia bisogno di un rilancio, diciamo impegnativo, sul mercato.
Quali sono le motivazioni che porterebbero Capri Holding, il cui portafoglio comprende oltre che Versace anche Jimmy Choo e Michel Kors, a voler liquidare i primi due? Da tempo negli ambienti finanziari, diverse indiscrezioni, danno per certa la volontà di Capri di cedere le due griffe. Secondo la stampa internazionale, la società avrebbe incaricato Barclays di trovare un compratore. Alla base ci sarebbe un piano strategico, la vendita di Versace e Jimmy Choo porterebbero nelle casse di Capri quella liquidità necessaria per finanziare nuove iniziative sul mercato americano, concentrando le forze sul marchio Michel Kors, da sempre il più redditizio dei tre brand che costituiscono sino ad ora il portafoglio della holding. In modo particolare, la decisione da parte di Capri, sarebbe stata presa dopo il fallimento del deal da 8,5 miliardi di dollari con Tapestry, altra multinazionale del lusso statunitense, società madre di Coach New York, Kate Spade e Stuart Weitzman.
Di conseguenza, rumors sempre più insistenti, da qui a qualche tempo, lasciano ad intendere che Prada e Capri Holding, se le trattative vanno a buon fine, potrebbero raggiungere un accordo per l’acquisizione del marchio fondato da Gianni Versace nel 1978, da parte del gruppo Prada per una cifra stimata intorno ai 1,5 miliardi di euro. Se così fosse, questo accordo segnerebbe un’inversione di tendenza nel panorama della moda italiana. Dopo decenni in cui i brands italiani, finivano in mani straniere, l’acquisizione da parte di Prada, riporterebbe, un marchio che ha fatto la storia della moda italiana e non solo, a casa.
Alla luce di tutto questo, una domanda nasce spontanea! Riuscirebbe Prada, inglobando nel proprio gruppo anche Versace, a creare una compagine, in grado di contrastare i colossi del lusso stranieri come LVMH e Kering?
Di fatto, anche se Prada dovesse concludere l’affare, il valore di mercato della casa di moda milanese, rimarrebbe una frazione rispetto ai due gruppi stranieri. Prada ha attualmente una capitalizzazione di mercato di circa 21,8 milioni di dollari, lontanissima dai 347,5 miliardi di euro di LVMH.
Come ho già scritto in un mio precedente articolo “Prada veste il diavolo e gli vende anche l’anima?”, Prada è uno dei pochi marchi del lusso in crescita, in un momento in cui numerosi brands versano in una situazione allarmante, con cali dei profitti in picchiata. Il gruppo Prada, al contrario, ha visto un aumento delle vendite del 18% negli ultimi due anni, aumento dovuto principalmente a MIU MIU, confermandosi come elemento trainante del gruppo.
In una posizione diametralmente opposta si trova Versace, che negli ultimi anni ha attraversato momenti di difficoltà economiche. Il rallentamento brusco della domanda globale ha segnato duramente il marchio della Medusa. Inizialmente dopo l’acquisizione da parte di Capri Holding, nel 2018, per circa 1,85 miliardi di euro, Versace sembrava aver rafforzato la sua presenza sul mercato, con un fatturato di 1,1 miliardi di dollari, raggiunto nel 2023. A chiusura di bilancio nel 2024, il fatturato però, è sceso a 1,03 miliardi di dollari e nel secondo trimestre dell’esercizio2025, terminato a settembre, il marchio ha registrato un calo del fatturato del 28% ed una perdita operativa di ben 3 milioni di dollari!
Sempre secondo fonti riportate da Bloomberg, la trattativa dovrebbe concludersi entro la fine di marzo, pur tenendo conto che le cifre potrebbero variare, prendendo in considerazione, nella peggiore delle ipotesi, anche una sospensione della trattativa. D’altra parte il mondo della moda rimane comunque sempre imprevedibile, come ormai abbiamo imparato negli ultimi tempi!