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Aprile 28, 2025Giuliano Fujiwara Reloaded: Storia, Declino e Rinascita di un’ Icona di Stile

Giuliano Fujiwara, a cavallo tra gli anni’80 e ’90, è stato un perfetto esempio di connubio ed equilibrio tra la moda minimalista giapponese, la sartorialità ed il savoir faire del made in Italy.
Uno stile di nicchia, ricercatezza e raffinatezza ancora oggi attuale. Yoshiaki Fujiwara fonda il marchio Giuliano Fujiwara nel 1986, distinguendosi per un’identità minimalista, amalgamandola alla tradizione artigianale italiana. Nel corso degli anni, Giuliano Fujiwara diventa un brand d’avanguardia di lusso sartoriale. Inizialmente l’azienda si focalizza sulla moda maschile, facendo breccia su un pubblico selezionato, attento alla qualità e alla purezza delle forme, dove gli abiti sono caratterizzati da asimmetrie e linee architettoniche ed i tessuti di alta qualità si uniscono ad un’estetica raffinata. Mentre in quegli anni molti stilisti, facevano dell’audacia, il punto di forza delle loro collezioni, Giuliano Fujiwara, puntava sulla sobrietà, scegliendo colori tenui, tagli innovativi, senza mai risultare ostentato, senza mai sopraffare i sensi con le proprie creazioni.
Questo ha portato il marchio ad essere influente sia nei circoli della moda giapponese, sia in quelli italiani. Nel 1990 Giuliano Fujiwara, viene nominato membro ufficiale dell’Associazione della Moda Italiana, fondando poi il Fujiwara Design Studio S.R.L, rimanendo nonostante tutto un brand poco conosciuto. Yoshiaki Fujiwara muore nel 2005 e l’azienda viene rilevata dal brand giapponese Steadfast, avviando un rilancio di Giuliano Fujiwara, con l’aiuto di Kiyomi Fujiwara, moglie del designer scomparso, garante della continuità del brand durante la fase di transizione che ha visto assegnare il ruolo di nuovo designer a Masataka Matsumura. Il quale rimane fedele ai canoni ed ai concetti originali di Fujiwara, rendendo, però, le collezioni più contemporanee, puntando sempre ad una qualità eccellente, sia per quanto riguarda le tecniche di sartoria che per i materiali. Viene mantenuta la filosofia wabi-sabi, dove wabi rappresenta la bellezza nella semplicità e nell’umiltà, enfatizzando l’eleganza dell’essenziale. La parola sabi, indica la bellezza che emerge con il passare del tempo, celebrando l’invecchiamento e l’usura come elementi che aggiungono carattere e profondità.
Nel 2009 si apre uno show-room a Milano, espandendo il settore delle vendite, successivamente si aggiungeranno gli show-room di Taipei e Taiwan. Giuliano Fujiwara, amplia il proprio mercato con la linea Home (Formimtalia), nel settore del beauty ( ELEctoreface treatment) e con gli accessori, anche le collaborazioni sono numerose: da Marco Lodola, Shun Kawakami, Borsalino e Closed. Giuliano Fujiwara diventa così un life style brand. Una presenza importante all’interno del brand è stata, dal 2000 sino al 2014, quella di Stefano Sacchi. Inizialmente direttore commerciale e responsabile della produzione, dal 2011 CEO della branch italiana, Sacchi ha contribuito a dare al brand un’impronta maggiormente internazionale, guidando una fase di rinnovamento del marchio e riposizionamento di questo, pur mantenendo un legame con le origini giapponesi minimaliste di Fujiwara. Nel 2012, sempre sotto la supervisione di Stefano Sacchi, viene realizzata la prima applicazione di Heritage marketing, recuperando alcuni capi d’archivio reinterpretandoli in chiave contemporanea, realizzando la capsule “Giuliano Fujiwara new vintage”, presentandola alla Milano fashion week del 2013 e avendo come location il Museo Poldi Pezzoli.
Oggi, il marchio Giuliano Fujiwara è di proprietà del gruppo taiwanese Breeze che ha acquistato nel 2011 il 60%, con l’intento di espanderne la presenza a livello internazionale. Successivamente nel 2014, Breeze ha concentrato l’attività del marchio sulle licenze e sul co-branding, interrompendo la produzione della linea principale in Italia. Attualmente la gestione del brand si ha a Taipei, focalizzandosi su collaborazioni come quella con il marchio fiorentino D.A.T.E per la collezione Vintage.
Giuliano Fujiwara ha avuto un ruolo importante e peculiare nel mondo della moda, incarnando un ponte culturale tra la percezione e la filosofia minimalista giapponese e la competenza sartoriale italiana.
Per celebrare l’unicità di questo marchio, visionario e raffinato, l’Accademia del Lusso, nel cuore pulsante della moda milanese, in Via Montenapoleone n. 5, gli ha reso omaggio con una monografia esclusiva a cura di Stefano Sacchi e Andrea Balconi. Gli studenti dell’Accademia hanno voluto rendere omaggio al designer italo-giapponese attraverso un libro monografico, dando vita al progetto “Giuliano Fujiwara: A timeless journey at Accademia del Lusso”, un’installazione che ripercorre la storia del brand, attraverso materiali di archivio. Portando a riflettere sull’importanza dell’archivio come risorsa per lo sviluppo di nuove idee, sul valore del patrimonio creativo della moda e sull’importanza delle scuole come luoghi di trasmissione culturale, oltre che di formazione tecnica. Gli studenti sono stati parte attiva della mostra, reinterpretando capi iconici del marchio, attraverso una chiave contemporanea e non perdendo di vista lo spirito di contaminazione culturale, elemento chiave del lavoro di Giuliano Fujiwara.
Instaurando un dialogo visivo tra passato e futuro, attraverso foto, cartamodelli e figurini, presi dall’archivio del designer. L’allestimento ha incluso anche oggetti di design, realizzati dagli studenti, ispirati al brand ed un cortometraggio incentrato sulle fasi di progettazione del libro dedicato allo stilista con filmati tratti dalla vita di questo. In un’ epoca in cui la moda, spesso corre veloce e si dimentica del proprio passato, la mostra realizzata dagli studenti dell’Accademia del Lusso e curata da Stefano Sacchi, ha dato ai professionisti del settore e no solo, l’occasione di fermarsi, osservare e riscoprire il percorso lavorativo ed artistico di un designer che attraverso le sue collezioni ha evocato l’eleganza italiana, mantenendo salde le proprie radici giapponesi.