
DOLCE&GABBANA: TRADIZIONE, SICILIA E LUSSO. IL BRAND CHE PIU’ ASSOMIGLIA AL NEOREALISMO ITALIANO
Aprile 14, 2025
Negli ultimi anni l’imprenditoria femminile, nel mondo della moda, ha avuto un grande sviluppo, le donne hanno mostrato di essere leader, innovative e creative. Imprenditrici capaci di trasformare la loro visione ed i loro progetti in brand concreti e di successo. In questo settore la strada da percorrere è costellata di sfide, legate ad una concorrenza spietata, il mercato è estremamente competitivo e spesso si devono affrontare problematiche, ancora oggi, legate a disuguaglianze di genere. Per una donna, in sostanza è sempre più difficile! Nonostante questo, in un settore tradizionalmente dominato da uomini, nelle posizioni di leadership e nei processi decisionali, sempre più donne , con la loro tenacia, competenza e professionalità, stanno effettuando una vera e propria rivoluzione nel settore della moda, scegliendo di diventare imprenditrici.
E’ il caso di Raffaella Salutati, anima e mente di Blanc, brand made in Italy che realizza , puntando sull’artigianalità e la qualità sartoriale, camicie di haute gamme, rivolgendosi ad un pubblico esclusivamente femminile.
Blanc nasce dalla passione di Raffaella per la moda e dal desiderio di mettere a frutto le sue competenze professionali, consolidatesi dopo anni di lavoro presso aziende importanti del settore, con la volontà di creare un proprio brand che rispecchiasse i valori e la tradizione del made in Italy, apprezzato in tutto il mondo. Il fulcro dell’attività imprenditoriale di Raffaella Salutati è la camicia bianca, da sempre un “must have” del guardaroba femminile. Elegante o casual, si adatta ad ogni occasione e può scandire i diversi momenti della giornata, grazie alla propria versatilità, passando da un outfit per l’ufficio ad una cena elegante, o un’occasione importante.


La camicia bianca è il simbolo dell’eleganza senza tempo, essenziale, impeccabile e sempre attuale, tanto da diventare un’icona di stile. In un mondo in cui tutto corre veloce, inclusa la moda, nella propria sartoria, Raffaella Salutati, dedica ad ogni capo il tempo, i gesti sapienti e misurati che fanno di una camicia realizzata a mano un pezzo unico ed irripetibile di alta qualità. La camicia bianca è il capo che più di tutti mette in risalto la qualità del taglio, la precisione delle cuciture, la bellezza del tessuto e la perfezione della vestibilità.
Realizzare un camicia sartoriale, spiega la designer, significa partire dalla persona, in questo caso dalle donne, dando importanza e valorizzando il loro corpo, accogliendo le loro necessità dettate dallo stile di vita, dal gusto e dalla loro personalità. Proprio per questo, Blanc ha studiato quattro linee che possano soddisfare i gusti e le esigenze di ogni donna, a partire dalla linea Elegance, Vitalitè, Creative, e Classique. Niente è lasciato al caso, vengono scelti i tessuti, dal cotone al lino alla seta, si definiscono i dettagli, a partire dalle maniche e dal colletto, punti distintivi delle camicie Blanc. Ciò che rende uniche le camicie Blanc, sono proprio i dettagli, come l’abbottonatura sulla schiena, utilizzando bottoni esclusivamente in madreperla, che rende una tradizionale camicia, particolare ed alternativa. La lavorazione e la linea delle maniche, insieme al colletto, possono diventare la particolarità che rende unica una camicia, senza eccedere nell’estrosità ma mettendo in evidenza un particolare che la rende raffinata ed elegante.
Per Blanc, la camicia non è solo una questione di design, l’attenzione è posta sulla ricerca dei materiali e dei dettagli, rendendola un capo unico, cucito addosso, capace di raccontare la storia di chi l’ha realizzata e di chi la indossa. Le donne che indossano un camicia Blanc fanno una scelta di stile, che comunica precisione, cura e attenzione ai dettegli. Non si trascurano poi, gli aspetti legati alla sostenibilità, tema sempre più di primo piano nell’industria del fashion. I tessuti utilizzati per la produzione dei capi sono tutti naturali, scelta consapevole del brand per garantire a chi acquista, un capo di qualità con un’attenzione particolare alla sostenibilità. Non a caso il packaging utilizzato da Blanc per i propri capi è rigorosamente eco-sostenibile, realizzato con materiali ecologici e di riciclo. Impegnandosi, così, a sostenere e promuovere valori che rispondono alle sfide ambientali, salvaguardando il benessere del pianeta. Tema che sta particolarmente a cuore a Raffaella Salutati, la quale si auspica che negli anni a venire, siano sempre più le aziende pronte ad investire su una moda sostenibile. Sperando che anche i consumatori siano più consapevoli dei loro acquisti, acquistare meno e puntare su capi di qualità e versatili, esattamente come la camicie Blanc, optando per una moda dal carattere etico.
La missione di Blanc e della sua fondatrice, è quella di rendere ogni donna unica, attraverso i capi che indossa. Le camicie di questo brand sono un’esperienza personalizzata, nel mondo della sartoriali italiana di alto livello. Dove l’esperienza, ormai trentennale nel settore della moda, in particolare della camiceria, di Raffaella Salutati, dedicata alla realizzazione di camicie prima da uomo e poi da donna per marchi importanti, ha portato Blanc a distinguersi e ad essere riconoscibile per la propria identità sartoriale di qualità.
Mantenendo come punto fermo gli elementi che caratterizzano il progetto stilistico e sartoriale di Blanc, senza mai snaturarlo. La stessa scelta dei tessuti che va dal cotone, alla seta, organza e pizzo con i quali Blanc realizza le proprie creazioni, sono una garanzia di qualità e raffinatezza. Così come la volontà di realizzare esclusivamente camicie bianche, colore simbolo di eleganza e purezza, rendendo Blanc, non solo un brand di camicie ma una vera e propria dichiarazione di stile. In un’epoca di omologazione, una camicia Blanc diventa un lusso quotidiano, fatto di tradizione e bellezza. Ogni capo, ogni particolare, ogni collezione racchiude la storia del brand e della propria designer, Raffaella Salutati, fatta di coraggio, forza e determinazione. Sperando, a detta della stilista, che parlare di donne imprenditrici non sia più un ‘eccezione ma possa diventare presto la normalità.