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Potremmo partire da una risposta banale e dire che è difficile essere invitati alle sfilate, divenute sempre più show ed in alcuni casi, sempre meno sfilate, dove l’attenzione si concentra sempre più sul front row e purtroppo sempre meno sugli abiti, dicendovi che i posti sono limitati. Infatti in base alla scelta della location, potrebbero esserci un numero di posti disponibili tra i 300/500, sino ad arrivare a spazi con disponibilità più ampie come accade per il Grand Palais di Parigi, dove la capienza può raggiungere i 1500 posti. Oggi la tendenza è quella di presentare le collezioni in location abbastanza intime, come appartamenti o locali con spazzi ridotti.
I posti possono essere “sittig”, ovvero a sedere o “standing” in piedi e può capitare, in alcuni casi, che la disponibilità sia solo per i posti a sedere.
Vi siete mai chiesti come avviene l’assegnazione di questi tanto agognati posti? Bisogna, ovviamente. essere in possesso del tanto sperato e desiderato invito che viene inviato direttamente dal brand o dall’ufficio stampa, ai selezionatissimi fortunati. Vediamo di chi si tratta!! Pensate che in passato brand come Diesel e Philosophy, hanno messo in palio dei biglietti destinati a studenti di scuola di moda o per appassionati del settore ma non lasciatevi prendere da facili entusiasmi, questo capita molto di rado. Chi ha la possibilità di essere invitato, solitamente sono: direttori di riviste di moda, ovviamente si da la precedenza a quelle più importanti, per poi passare agli stylist di celebrities o di giornali ed i buyers dei negozi più in vista.
Non possono mancare gli ospiti! Ogni brand decide di invitare attori, cantanti, socialite, influencers e celebrities di ogni genere e tipo. Tra questi possono spuntare volti meno noti o del tutto sconosciuti ma si tratta dei cosiddetti VIC, very important clients, coloro che possono permettersi di spendere somme da capogiro negli atelier o negli store dei vari brands. Poi ci sono gli amici degli amici degli amici del brand, sempre però rigorosamente con invito a portata di mano.
Passiamo al Front Row, alla prima fila, tanto per intenderci! Qui troviamo i direttori dei magazine di moda più importanti, un nome per tutti Anna Wintour, che condividono i posti sedere ed i fotografi con le celbrities e le influencer del momento, invitate dal brand, a seguire altri giornaisti, editor, stylist e in ultimo gli studenti di moda. Se si ha fortuna, alcuni “imbucati” che per vie traverse sono riusciti ad entrare, anche se oggi imprese di questo tipo sono pressoché impossibili.


Spesso i posti assegnati seguono il “sentiment” del designer o dell’ufficio stampo, indipendentemente dal ruolo del prescelto, creando non pochi drammi nel mondo delle fashion victims! Come ho scritto poc’anzi, intrufolarsi alle sfilate, non è possibile, salvo casi eccezionali, più unici che rari. Ricordatevi che al di là dell’alure glamour, la sfilata è il coronamento ed il frutto di un duro lavoro costato mesi di impegno e dedizione da parte di designers e addetti ai lavori, di conseguenza quello è un luogo di lavoro, dove tutto è organizzato nei minimi particolari per portare a termine, nel migliore di modi, un evento importante per tutti coloro che vi hanno lavorato. Per non dimenticare poi, che la sicurezza deve sempre essere posta in primo piano, possono entrare tante persone quante la location ne può contenere.
Quanto dura una sfilata? Il lavoro di molti mesi, si esaurisce nell’arco di un tempo brevissimo, tra i 15/20 minuti, si può arrivare ai 30 minuti se ci sono in programma performances particolari. Armatevi comunque di santa pazienza, perché gli orari difficilmente vengono rispettati, solitamente i ritardi si aggirano intorno ai 20 minuti ed in alcuni casi, anche di più! Si tende infatti, ad aspettare tutte le persone che devono arrivare, celebrities varie e le modelle che spesso corrono da una sfilata all’altra e devono essere truccate e vestite. Spetta al casting director, scegliere il mood che le modelle devono tenere sulla passerella, chiaramente dopo essersi consultato con il designer. Ad esempio Franco Moschino voleva che le modelle, durante le sue sfilate, interpretassero gli abiti anche in modo teatrale.
Sapevate che le città coinvolte nella fashion week oggi sono numerose ma se vogliamo attenerci alle 4 canoniche sono New York, Londra, Parigi e Milano. Dopo la Brexit, Londra ha sofferto molto, se prima era considerata la città in cui scoprire nuovi talenti, oggi è una sorta di passaggio obbligato solo per alcuni brand come ad esempio Burberry. Parigi è da considerarsi la fashion week più lunga, ben 8 giornate, dove si alternano i nomi più altisonanti del lusso, da Chanel, Dior, Vuitton, Balenciaga per citarne alcuni e solitamente la conclusione spetta a Miu Miu.
A Milano si è passati da 6 giorni a 5 un pò risicati ma il capoluogo lombardo vanta la presenza di brand storici come Gucci, Marni, Ferragamo, Max Mara, Giorgio Armani, Prada e designers emergenti.
Se le vostre curiosità e le vostre domande in merito alla fashion week non si sono esaurite, chiedete pure, sarà un piacere darvi ulteriori approfondimenti.

