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AC Magazine ha sempre avuto un’attenzione particolare per i brand emergenti, nuova linfa in un settore , quello della moda, in continua trasformazione, bisognoso di nuove energie e creatività. Nel panorama della moda italiana contemporaneo, sono numerosi i brand emergenti e alcuni di loro hanno già attirato l’attenzione di AC Magazine, fra questi spicca il nome di Francesca Liberatore, stilista romana, classe 1983.
Francesca Liberatore si distingue per la sua visione artistica della moda, capace di fondere design, memoria personale e la propria filosofia etica in ogni sua collezione. Attraverso il suo linguaggio stilistico, ha saputo varcare i confini dell’Italia, conquistando la scena internazionale, concependo la moda come strumento narrativo e culturale.
Laureata in Fashion Womanswear al prestigioso Central Saint Martins College of Art and Design di Londra, istituto che ha diplomato designers del calibro di John Galliano e Alexander McQueen, per citarne alcuni, ha collezionato una serie di esperienze presso maison iconiche come Victor&Rolf ad Amsterdam, Jean Paul Gaultier a Parigi e al suo ritorno in Italia da Brioni Donna, esperienze che le hanno permesso di padroneggiare sia la tecnica sartoriale che una tecnica più innovativa e concettuale.
Nel 2009 fonda il proprio brand, vincendo il concorso “Next Generation Award”, indetto dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, arrivando sino alla New York Fashion Week grazie al premio “DHL Exported” conquistato nel 2014. Le sue collezioni sono presenti alla Milano Fashion Week e le sue creazioni vengono esposte al Museo della Triennale e a quello della Permanente di Milano, nella Galleria Edieuropa di Roma, così come a Parigi, San Pietroburgo e Londra con progetti legati a collaborazioni internazionali, tra i quali Moulin Rouge Paris, Swarovski, Saga Fur, diventando ambasciatrice del Made in Italy nel mondo. Nel Febbraio 2018, sfila nella prestigiosa sala delle Cariatidi di Palazzo Reale in Piazza Duomo a Milano, nel 2019 prende parte alla Milano FW fuori calendario. Nel 2022 la sua collezione SS esplora l’integrazione tra moda e tecnologia, sfilando al cinema The Space Odeon, utilizzando ologrammi per proiettare modelle in 3D, creando un’esperienza immersiva che ha unito moda, arte tecnologia.
Oltre all’attività di stilista Francesca Liberatore, svolge l’attività di formatore, insegnando all’Accademia di Brera, alla NABA, e collaborando con le Nazioni Unite per progetti formativi in Paesi come Giordania, Armenia e Cuba. Collabora con Lineapelle ed altri enti per promuovere, valorizzare l’artigianato e l’uso consapevole dei materiali. Ciò che contraddistingue Francesca è la capacità di usare la moda come strumento per raccontare storie personali ed universali. Un esempio è proprio la sua collezione SS 2025, dedicata al padre scultore Bruno Liberatore. La scelta della stilista di far sfilare la collezione alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, un contesto culturale, testimonia la volontà di fare della moda una forma di arte e riflessione. La collezione è caratterizzata da abiti che contrappongono linee strutturate ad accenti fluidi, suscitando un senso di leggerezza poetica, trasmessa dai decori ricamati sul tulle.
- FRANCESCA LIBERATORE
- FRANCESCA LIBERATORE
- FRANCESCA LIBERATORE
- FRANCESCA LIBERATORE
- FRANCESCA LIBERATORE
- FRANCESCA LIBERATORE
- FRANCESCA LIBERATORE
La collezione FW 2025 è una conferma di un approccio identitario e filosofico della stilista. Gli abiti sfilano all’interno di una scuola pubblica milanese, protagonista così, diventa non solo la sfilata ma la cultura ed il valore riconosciuto alla formazione.
- FRANCESCA LIBERATORE
- FRANCESCA LIBERATORE
- FRANCESCA LIBERATORE
- FRANCESCA LIBERATORE
Le sfilate di Francesca Liberatore si tengono quasi sempre in luoghi non convenzionali, fuori dagli schemi della moda. Decide di presentare le sue collezioni nei cinema, scuole, auditorium, fondazioni culturali sottolineando ogni volta il legame tra moda e cultura. L’attenzione nella collezione FW 2025, si concentra sui capi in velluto, pelle , lana e tartan, mescolando uno stile prettamente urbano a uno più etnico, le tinte utilizzate sono il cacao, il verde oliva e l’ametista. Veicolando un messaggio preciso: la moda non è solo apparenza ma vestirsi diventa una dimostrazione di identità. La stilista romana considera la moda come una forma d’arte applicata, non si tratta semplicemente di linee di abbigliamento ma gli abiti possono diventare messaggi culturali, sociali ed etici, grazie anche a riferimenti alla letteratura, alla scultura, alla musica ed al cinema.
In un’epoca dominata dal fast fashion e dall’omologazione digitale, il lavoro di Francesca Liberatore, libero da imposizioni commerciali e cliché estetici, si impone come gusto artistico in grado di dare consapevolezza e autenticità al rito del vestirsi. Lo fa attraverso le forme, i colori ed i tessuti, trasformando la moda in un atto pensante, che immagina e sente.
Senza ombra di dubbio Francesca è una delle voci più originali e trasversali della moda internazionale, con uno stile estremamente personale e riconoscibile, fatto di molte sfaccettature a fronte di una valida tecnica sartoriale, divenuta narrazione della moda, valorizzando il pensiero critico e stimolando il dialogo tra diverse discipline. E’ il caso di dire: che la moda , con Francesca Liberatore diventa un’esperienza culturale in grado di proiettare la moda verso il futuro.