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Hedi Slimane è un nome che nel mondo della moda e tra le fashion addicted non ha bisogno di presentazioni, più che un nome è un culto!
Il punto è: il designer francese, ribelle, mai scontato e soprattutto sempre fedele a se stesso ed ai suoi canoni estetici, subentrerà davvero alla direzione artistica di Gucci, lasciata, a lavori in corso d’opera da Sabato De Sarno, su decisione e volere del gruppo Kering?
Tempi duri per i grandi gruppi della moda che operano nel settore del lusso e ne sa qualcosa proprio Kering, che di lusso se ne intende, dal momento che raggruppa marchi come Saint Laurent, Balenciaga, Bottega Veneta, McQueen e ovviamente Gucci, solo per citarne alcuni. Infatti, negli ultimi tempi, Kering ha dovuto affrontare sfide complesse e momenti non proprio rosei per quanto riguarda i profitti, anche se forse si intravedono tiepidi segnali di ripresa. Proprio un dei brand di punta del gruppo, parliamo di Gucci, desta non poche preoccupazioni e sta attraversando una fase di transizione non facile. Saranno necessarie strategie mirate, una ottimizzazione delle risorse ed una visione a lungo termine, per risanare una crisi, che senza ombra di dubbio, è reale.
Certo è che dopo la breve parentesi De Sarno, Gucci, avrebbe bisogno di qualcuno in grado di riportare il brand sotto i riflettori, con una visione del marchio destinata, si spera, a durare. Niente di nuovo, uno dei nomi che circolano da mesi, tra gli addetti ai lavori e che potrebbe essere il candidato perfetto per risollevare le sorti del brand potrebbe essere Hedi Slimane. Perché proprio lui? I motivi sono almeno due. In primis, Slimane ha alle spalle una carriera da direttore creativo di tutto rispetto, avendo dimostrato in più occasioni di avere la capacità di creare prodotti spendibili sul mercato, Slimane vende e per il gruppo Kering, oggi più che mai, è fondamentale. Non dimentichiamo che Hedi Slimane, non è nuovo in casa Kering, durante la sua permanenza da Saint Laurent, le vendite erano raddopiate insieme alla sua influenza sul marchio, sua l’idea di togliere “Yves” dal nome della maison nel 2012. Slimane motivò la scelta come una soluzione di continuità con il fondatore del marchio che nel ’66 battezzò la linea ready-to-wear “ Saint Laurent Gauche”.


Già da allora era ben evidente la forte personalità ed il carattere indipendente di Slimane, di conseguenza è bene porsi una domanda: Gucci sarà disposto a dare carta bianca ad un direttore creativo che ha sempre lavorato secondo suoi codici ben precisi, non curandosi delle tendenze ma imponendo il proprio stile, seppur puntando e raggiungendo sempre il successo commerciale dei brand a lui affidati? Stiamo parlando di un designer con un’estetica ed una coerenza di stile riconoscibili in Hedi Slimane in quanto tale, a prescindere dall’immagine della maison. A lui si devono pezzi diventati dei best seller ed iconici, disegnati per Sant Laurent, venduti ancora oggi. Chi dimentica i micro chiodi in pelle nera, i party dress metallizzati e le pellicce rosse, nel 2016 bastava sfogliare Vogue e con un immediato colpo d’occhio pensavamo Hedi Slimane per “Saint Laurent” e chi altro!
Quindi il suo arrivo da Gucci, comporterebbe un rebranding e non sarebbe il primo! Nel 2023 il marchio è uscito dall’universo Alessandro Michele e successivamente Sabato De Sarno ha dato vita a “Gucci Ancora”, invadendo le collezioni con il suo rosso/burgundy, dunque avremmo una terza sterzata di stile. Ovunque abbia lavorato Slimane, da Dior Homme passando da Saint Laurent per approdare a Celine, ha sempre impresso un tratto distintivo molto forte. Lo skinny, i colori scuri, il glitter, i riferimenti a culture, tendenze giovanili e musicali, uniti all’abitudine di occuparsi personalmente dell’immagine del brand con campagne pubblicitarie, tutto ciò va a creare un’estetica più che personale.
Il secondo motivo per cui Hedi Slimane potrebbe essere il cavallo vincente su cui puntare, è dato dal fatto che potrebbe rappresentare un punto di sintesi tra quelle che sono state le epoche storiche del marchio. La prima golden age risale, ovviamente a Tom Ford, negli anni ’90, il designer texano ha costruito un immaginario erotico e glamour, mixando minimalismo e un’estetica quasi decadente. Sulle passerelle sono andate in scena collezioni che hanno veicolato un messaggio estremamente potente, Gucci di Tom Ford era sublime. Arrivando a tempi più recenti, c’è stata l’era Alessandro Michele, che ha trasformato Gucci in un mondo fatto di richiami storici, quasi esoterici, citazioni e canoni barocchi. Gucci diventa una sorta di setta con milioni di seguaci nel mondo.
Hedi Slimane potrebbe incarnare il prefetto equilibrio tra questi due mondi, il rigore di Tom Ford e l’estetica retro’, priva però di orpelli e fronzoli eccessivi di Alessandro Michele, adottando un linguaggio più diretto, contemporaneo e a tratti, perfettamente nello stile Slimane, più duro.
La strada verso Gucci sarebbe proprio tutta in discesa per Slimane, qualora venisse effettivamente nominato direttore creativo? A dire il vero qualche sassolino sul cammino ci sarebbe, o meglio qualche screzio e una controversia legale, risalente al passato, potrebbe minare i rapporti tra i due. In seguito all’uscita da Saint Laurent, Slimane intentò una causa nel giugno del 2016 contro Kering, contestando la revoca della sua clausola di non concorrenza. Secondo il designer, Il gruppo Kering aveva annullato unilateralmente la clausola senza corrispondergli l’indennizzo previsto, pari a circa !3 milioni di euro. Chissà se l’ascia di guerra è stata sotterrata e tra gli altri possibili papabili, Riccardo Tisci e Joseph Altazzura, Hedi Slimane rimarrà comunque in pole position!!

