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Quando lo scorso settembre Haider Ackermann è stato nominato direttore creativo del marchio Tom Ford, fondato nel 2005 dall’omonimo designer texano, dopo aver deciso di ritirarsi dalle scene per dedicarsi al mondo del cinema e vendere nel 2022 al gruppo Estée Lauder per 2,8 miliardi di dollari il brand, tutti abbiamo tirato un sospiro di sollievo. Si perché Ackermann è una delle figure nel mondo della moda, più amate e una delle meglio vestite, il che non guasta!
Sarà forse anche per questo motivo che è uno dei designer preferiti da numerose fashion icons come Tilda Swinton, sua musa, e Timothée Chalemet. Nonostante la direzione creativa del marchio sia stata affidata ad Haider Ackermann, Tom Ford è ancora molto presente nel mondo, perdonate il gioco di parole, di Tom Ford. L’attesa e le aspettative per il debutto sulla passerella in occasione della Paris fashion week, di Ackermann erano elevatissime . La domanda sulla bocca di tutti, era volta a capire quanto sarebbe rimasto di Tom Ford e quanto sarebbe stata l’influenza di Ackermann? Con il senno di poi, potremmo dire, di aver visto sfilare sulla passerella un perfetto equilibrio tra i due. Tagli sartoriali che accomunano i gusti di entrambe i designers, rivisitati alla Haider, con una palette di colori sensuali e morbidi alternati agli amati grigio e nero. Facciamo, però, un passo indietro.
Quando si pensa a Tom Ford, la mente corre agli abiti da red carpet, abiti che sanno di serate sexy e provocanti, lo stile di Ford , infatti, è sempre stato erotico e sofisticato, all’interno di un universo fashion minimale. Con Ackermann finisce la notte e inizia il giorno ma non per questo meno sensuale, a detta di Ackermann: “Lui è la vita notturna, riferendosi a Ford, io il mattino dopo”. Quindi sulla passerella si evocano atmosfere e sensazioni di incontri notturni e di mattine successive, tutto è avvolto da una suggestiva oscurità, tra divani neri e specchi che ricordano il mondo dei club notturni. La sfilata alterna momenti di minimalismo a punte di lirismo cinematografico. Chi sfila ha un incedere lento, solenne ma deciso ed incisivo. Tutto sembra ruotare attorno alla vanità, che trasuda dallo stile di Tom Ford e si trasmette alla collezione di Haider Ackermann.
Una delle frasi ricorrenti di Tom Ford alla fine di ogni sfilata, era: “Spero di sedurre tutti” e in effetti l’impresa non gli era poi così difficile, non è stato da meno Ackermann al suo debutto. L’arte della seduzione, a quanto pare, non manca nemmeno a lui e ci ha davvero sedotti tutti, Tom Ford incluso, visibilmente commosso e sorpreso a chiusura della sfilata.
Cosa ci ha mandati in visibilio nel corso del show? Il senso del colore, i dettagli, i tagli, quasi chirurgicamente sartoriali, ma come sempre procediamo con ordine. La sfilata si apre con una sezione di capi per il work wear, molti dei quali in pelle dove a predominare sono il bianco e il nero, un tocco di colore è dato dal bordeaux intenso e cremoso del rossetto e non passa inosservata l’acconciatura laccata delle modelle, rimando forse a Tilda Swindon, musa di Ackermann? Un dettaglio tanto affascinante quanto inquietante, i guanti neri che i modelli indossano, omaggio forse a Karl Lagerfeld ma non nego che la mente è volata a “Americn psyco”, il lato oscuro dell’America anni ’80.
Nella collezione, sembra quasi non esserci più distinzione tra guardaroba maschile e femminile, tutto è mixato alla perfezione, nelle giacche con revers e camicia bianca pare si intraveda un omaggio al Kaiser della moda, monsieur Karl Lagerfeld. A farla da padrone è senza dubbio il tailoring, quasi tagliente dei completi gessati , monocolor o sbarluccicanti per arrivare ai completi in pelle dal sapore darck-fetish.
Nel cuore dello show, la seduzione aumenta, si fa largo il colore, dal lilla al verde mela, blu cangiante, il rosa, ricordandoci gli anni dello Studio 54, con un evidente riferimento al designer Freddie Burretti che ha realizzato gli abiti per Ziggy Stardust, alter ego di David Bowie. Poi ancora sfilano riminescenze anni ’70 con i fluidi pepli dai colori pastello, con bracciali oversize, dove i dettagli sono un’esplosione di sensualità. Non mancano i cut-out, scoprendo lembi di pelle, canottiere bianche che si intravedono dalle camicie sbottonate, frange anni ’20 e texture squamate. I dettagli sono importanti e spesso sono proprio quelli a sedurci, come la spilla a forma di fiore bianco applicata sul bavero della giacca, riferimento a colui che ha passato il testimone.
Il gioco della seduzione ha funzionato, Tom Ford sedotto da Haider Ackermann per Tom Ford, standing ovation con un pizzico di commozione, più che meritata, per una collezione che ha tutto il sapore di un poetico omaggio allo stile e al personaggio di Tom Ford.