ANTONELLA CORRENTI: LA MODA INCLUSIVA CHE SFIDA I CONFINI DI GENERE
La moda è sempre stata garante della libertà espressiva, ieri come oggi, anzi negli ultimi anni ha visto un’evoluzione radicale in termini di espressione e inclusione. Il mondo della moda è stata in grado di abbattere le barriere tradizionali di genere e di stile, permettendo ai designers e di conseguenza a chi fruisce della moda, di esprimere la propria identità senza limitazioni.
Da qualche anno a questa parte, nel panorama fashion si affacciano brand e stilisti con una filosofia “fluida”, sfidando le convenzioni tradizionali, legate alla distinzione di genere maschile e femminile, rendendosi protagonisti di una vera e propria rivoluzione.
In un mondo dove la rigidità dei ruoli di genere è messa in discussione, si inseriscono progetti e designers che si distinguono proprio per la loro capacità di trascendere i confini di genere. Ne è l’esempio il progetto wAo acronimo di “we are one” di Antonella Correnti, classe 2001, laureata presso lo IUAD accademia della moda di Napoli.
Il suo concept è volto a sottrarre le etichette “per uomo” o “per donna”, i suoi capi sono pensati per essere indossati da chiunque desideri esprimere la propria individualità, indipendentemente dal sesso. Il messaggio che Antonella Correnti vuole veicolare è estremamente chiaro, l’abbigliamento non deve più essere un mezzo per rendersi conformi alla società ma per esprimere e raccontare se stessi. La passione per la moda fa parte del DNA di questa giovane stilista, cresciuta in una famiglia in cui la maestria del cucito e l’arte della sartoria erano di casa, portandola ad appassionarsi alla “costruzione dei capi”.
La missione dei suoi abiti è quella trasmettere e supportare i diritti di tutti coloro che spesso non vengono riconosciuti all’interno dei valori tradizionali e canonici della società, in quanto liberi da etichette e limiti di genere. Per Antonella Correnti è importante non reprimere le proprie inclinazioni ma al contrario ascoltare il proprio corpo.
Di conseguenza i suoi capi, che mixano tagli sartoriali e volumetrie oversize , perché a suo dire: ” Un abito deve essere un luogo confortevole per il corpo”, vogliono essere un manifesto di consapevolezza sociale e di inclusione. Le volumetrie, realizzate con materiali cari alla stilista come il taffetà, ricordano lo spazio occupato delle nuvole, la stoffa crea lunghi ed impalpabili strascichi, riportando alla mente echi di epoca vittoriana. La filosofia di Antonella, abbraccia l’idea che l’abbigliamento debba essere una scelta personale, priva di pregiudizi. La moda, il colore e le diverse forme di arte si basano su scelte e preferenze personali che esulano dal genere.
Gli abiti non devono più costituire uno strumento di differenziazione né di genere né di status, ma diventano la testimonianza di un cambiamento culturale, che deve essere trasversale, afferma la designer, abbracciando generazioni e classi sociali diverse. Il progetto di questa giovane fashion designer, è legato ad un fil rouge che intreccia valori di inclusività, allineandosi alla battaglia sostenuta, ormai da anni, dalla comunità LGBTQ+ per poter esprimere la propria identità. Andando oltre gli stereotipi e le aspettative sociali, la moda è uno strumento capace di trasmettere valori inclusivi, ormai da molti anni. L’abbigliamento è indubbiamente un linguaggio che comunica chi siamo, senza bisogno di parole.
Antonella Correnti, rappresenta una generazione di creativi che hanno inaugurato attraverso il loro lavoro, una nuova era di inclusività e libertà espressiva, facendo largo ad un modo di vestire che riflette la pluralità delle identità individuali. In questo panorama in continuo cambiamento, la moda di Antonella Correnti, che lei stessa definisce empatica, fluida ed al contempo razionale, invita a non indossare solo abiti ma la propria identità.