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In un momento in cui numerosi brand, tra cambi di direttori creativi e profitti in caduta libera, arrancano faticosamente, il Gruppo Prada sembra godere di ottima salute e non solo, voci di corridoio parlano anche di una scalata e possibile acquisizione di Versace!! Che Miuccia Prada abbia veramente venduto l’anima al diavolo? O semplicemente le strategie di marketing del Gruppo Prada, un’attenta osservazione del mondo fashion e non solo, siano alla base della creatività e della modernità che gli permette di cavalcare l’onda sempre più alta?
Prada è diventata famosa per il suo minimalismo, per le linee pulite e l’assenza di decorazioni eccessive, mettendo in evidenza la qualità dei materiali e delle sue lavorazioni. Non dimentichiamo che il Gruppo Prada, oltre all’omonimo marchio e Miu Miu, controlla Church’s, Car Shoe, Marchesi 1824 e Luna Rossa, inevitabile parlare di una diversificazione di gamma, come uno degli elementi che contraddistinguono il brand, divenendo un punto di forza.
Oggi sono 26 gli stabilimenti, oltre 606 i negozi di proprietà sparsi per il mondo e 14.800 dipendenti a costituire l’impero Prada. In questo momento è evidente, bilanci alla mano (18% in crescita nel 2024), che Prada sia in una fase di espansione, nonostante il settore del lusso non navighi propriamente in buone acque. La chiave del successo del brand, forse risiede proprio nella diversificazione dei suoi investimenti, che vanno oltre la moda, abbracciando lo sport (il lancio di Luna Rossa, che dal 1887 è protagonista dell’America’s Cup, lo si deve a Patrizio Bertelli), l’arte, il cinema e l’architettura. Si può parlare di un marchio che ha fatto di sé una sorta di piattaforma culturale.
Per quanto riguarda l’architettura, Prada ha dato vita a progetti importanti tra cui l’Epicentro Prada a Tokyo ed il Sono Prada Building a New York. Miuccia Prada ha un forte legame con l’arte, non a caso, ha istituito la Fondazione Prada che sostiene artisti emergenti e le sue collaborazioni con le istituzioni artistiche sono numerose. Lo stesso Gruppo Prada, negli anni, ha dato via a diversi progetti artistici tra cui il Miu Miu Women’s Tales, una serie di cortometraggi che mettono in primo piano il mondo femminile, attraverso il contributo di artiste di tutto il mondo.
Impossibile non citare il cinema, il marchio Prada ha avuto un ruolo significativo, in uno dei film diventati cult, ovvero “Il diavolo veste Prada” del 2006, sottolineando quanto l’industria della moda influisca sulla cultura e sulla società odierna. Il marchio Prada, oggi, è riconosciuto nel mondo in quanto simbolo di qualità, eleganza e lusso. Fondato nel 1913 da Mario Prada con il fratello Martino Prada, il marchio era in origine un piccolo negozio di borse e valige situato nella prestigiosa Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Il momento chiave che ha portato alla svolta l’attività di famiglia, è stato nel 1985, con la scelta di introdurre le borse di nylon, cambiando la prospettiva della moda di lusso, utilizzando un materiale tecnico. In poco tempo queste borse sono diventate un pezzo iconico del brand e segno distintivo di Prada.
Grazie anche all’incontro fortunato con Patrizio Bertelli, socio in affari e consorte di Miuccia, l’azienda di famiglia ha cambiato volto, trasformandosi in un gruppo, simbolo del made in Italy, con un fatturato che nel 2023 ha sfiorato i 4,7 milioni di euro!
“NON PUOI FARE QUALCOSA SOLO PER I SOLDI. DEVI FARE QUALCOSA IN CUI CREDI E ALLA FINE GUADAGNI”
Miuccia Prada
Quale è oggi il futuro del Gruppo Prada? La leadership passerà nelle mani del figlio primogenito Lorenzo Bertelli, mentre allo stile, potrebbe essere Raf Simons ad insediarsi definitivamente. Lo scopo del Gruppo Prada è sempre stato quello di creare un polo del lusso made in Italy, sogno che accarezza già dalla fine degli anni ’90, acquisendo Jil Sander, Helmut Lang, Alaïa ed alcune quote di Gucci e Fendi. Oggi, forse, potrebbe incrementare il bottino anche con una possibile acquisizione di Versace! Siamo pronti ad assistere all’inarrestabile corsa del Gruppo Prada!!
